E' un'immagine davvero singolare
quella di qualcuno che riesce a dormire,
in una siesta tranquilla e invidiabile,
quella di qualcuno che riesce a dormire,
in una siesta tranquilla e invidiabile,
sotto gli occhi provocatori e fanatici di Dalì.
E' Sorrento,
magnifica,
con i suoi freschi, canonici giardini
E' Sorrento,
magnifica,
con i suoi freschi, canonici giardini
cui fanno da contrappunto quest'estate
personaggi onirici come
l'Elefante spaziale di Dalì,
l'Elefante spaziale di Dalì,
una sfida alla pesantezza,
che alleggerisce lo spettatore
mentre segue con lo sguardo
quelle zampe così lunghe e sottili
quelle zampe così lunghe e sottili
che sanno portare un corpo tanto grosso,imponente, ingombrante.
E' un po' come dire:
E' un po' come dire:
ciò che conta non è la mole, ma l'articolazione...
un buon suggerimento, mi pare, dal fisico al mentale.
L'elefante sostiene un obelisco
di cui sono state date varie interpretazioni.
A me piace,
più che interpretare,
lasciarmi andare alla sensazioni
che un'opera d'arte suscita
e
quell'obelisco trasparente
è la spinta verticale dell'immaginazione,
costruzione fragile
ed
eterea,
visionaria.
E questo cos'è?
Boh, non lo so,
è' un dettaglio fotografato qualche ora prima sul Vesuvio,
meta di viaggio cui abbiamo dedicato il post precedente.
Lo riporto qui,
perchè
mi sembra stia bene con il sistema
di libere associazioni
cui si ispirò Dalì
nella sua arte.
Allora, di che si tratta?
Forse sono i resti di un pilone per la vecchia seggiovia?
Chi lo sapesse,
può inviare commento alla fine del post
o scrivere a
dimezzamena@gmail.com.
Per libere associazioni,
farei seguire l'ipotetico pilone da questa opera
del maestro catalano
che si intitola
La lumaca e l'angelo.
Dalì era affascinato
dalla geometria perfetta e misteriosa della spirale.
In quest'opera volle accostare
il duro guscio e il molle interno della lumaca
con un messaggero alato, un angelo,
forse a simboleggiare
che liberando l'interno dal guscio protettivo,
ci si può sollevare
da una condizione lenta e un po' monotona della vita.
D'altro canto
soleva dichiarare Dalì:
***************
Immancabili,
le sculture
Gli orologi molli,
icone del tempo che si modifica insieme allo spazio
del tempo con la sua essenza poliedrica
...e danzante...
mi viene in mente guardando
quest'altra magnifica opera
Una Mostra da non perdere!
Scendendo dal Vesuvio, visitate Sorrento
lasciandovi travolgere dalla sua luce,
i colori,
i magnifici sapori...
e,
se incontrate un signore che dichiara di non essere pazzo,
andate a vedere i suoi lavori
e
poi, giudicate anche voi!!
un buon suggerimento, mi pare, dal fisico al mentale.
L'elefante sostiene un obelisco
di cui sono state date varie interpretazioni.
A me piace,
più che interpretare,
lasciarmi andare alla sensazioni
che un'opera d'arte suscita
e
quell'obelisco trasparente
è la spinta verticale dell'immaginazione,
costruzione fragile
ed
eterea,
visionaria.
E questo cos'è?
Boh, non lo so,
è' un dettaglio fotografato qualche ora prima sul Vesuvio,
meta di viaggio cui abbiamo dedicato il post precedente.
Lo riporto qui,
perchè
mi sembra stia bene con il sistema
di libere associazioni
cui si ispirò Dalì
nella sua arte.
Allora, di che si tratta?
Forse sono i resti di un pilone per la vecchia seggiovia?
Chi lo sapesse,
può inviare commento alla fine del post
o scrivere a
dimezzamena@gmail.com.
Per libere associazioni,
farei seguire l'ipotetico pilone da questa opera
del maestro catalano
che si intitola
La lumaca e l'angelo.
Dalì era affascinato
dalla geometria perfetta e misteriosa della spirale.
In quest'opera volle accostare
il duro guscio e il molle interno della lumaca
con un messaggero alato, un angelo,
forse a simboleggiare
che liberando l'interno dal guscio protettivo,
ci si può sollevare
da una condizione lenta e un po' monotona della vita.
D'altro canto
soleva dichiarare Dalì:
***************
Immancabili,
le sculture
Gli orologi molli,
icone del tempo che si modifica insieme allo spazio
del tempo con la sua essenza poliedrica
...e danzante...
mi viene in mente guardando
quest'altra magnifica opera
Scendendo dal Vesuvio, visitate Sorrento
lasciandovi travolgere dalla sua luce,
i colori,
i magnifici sapori...
e,
se incontrate un signore che dichiara di non essere pazzo,
andate a vedere i suoi lavori
e
poi, giudicate anche voi!!
che a quanto pare mi hanno eletto a loro patrono,
pazzi completi (diciamo al 95 percento, come per l'alcol).
Il giovane spagnolo, con i suoi occhi innocenti e fanatici
e la sua innegabile maestria tecnica,
mi ha indotto ad un'altra valutazione."
Freud, Lettera a Stefan Zweig, 20 luglio 1938
bellissima questa mostra mi piace tantissimo Dalì!!
RispondiEliminacredo sia assolutamente da vedere!!!
sì, sai che ispirazione anche per i tuoi quadri o le tue foto! ciao
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